SIRENE è il racconto di un’estate “sospesa”, è un brano dolce e insieme crudele: attraverso la metafora di una conversazione tra Levante e i suoi fan, il testo rappresenta il sogno, ma nel momento della sua disillusione.  Il mare, con le sue sirene, è la promessa disattesa di un appuntamento e di un luogo d’incontro, perché questo “non è tempo di castelli”: bisogna rimandare il viaggio verso quell’estate che siamo abituati a sognare.

Il video, per la regia di Giacomo Triglia e la produzione di Borotalco.tv, rappresenta, secondo le parole dell’artista “Cinque sirene in cinque scenari alieni, cinque volte Ulisse senza mare, con le mani libere e il cuore legato. Sentire il profumo dell’estate e non avere nessun contatto con l’estate. Un canto slegato, una musica morbida su cui appoggiare la testa e il petto mentre il mondo si ostina a nascondere lo strappo, la scucitura. Il linguaggio visivo di sirene non conosce nessuna stagione, il tempo è sospeso in uno spazio in cui il contatto assomiglia a un peccato.”

 

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